Come aprire un nido pirata nel quartiere
Il 27 febbraio alle 18:30 presentiamo a WeMake il booklet-manuale “Come aprire un nido pirata nel quartiere”. L’iniziativa è inserita all’interno del Learning Journey del progetto europeo sull’innovazione sociale digitale (DSI4EU) nel quale esploriamo, raccontiamo, mettiamo in connessione esperienze di sviluppo di soluzioni tecnologiche in grado di supportare le sfide sociali e accrescere il loro impatto. Questi progetti spesso nascono grazie alla tecnologia, specialmente nell’ambito dei movimenti sull’open source e open data, hardware a basso costo, il crowdsourcing e l’internet delle cose.
A partire da un’esperienza specifica, “Come aprire un nido pirata nel quartiere” è un piccolo manuale, che racconta come si costruisce uno spazio per la cura collettiva di bambini e bambine in età da nido. Autogestito da genitori e insegnanti, il laboratorio Soprasotto nasce a Milano nel 2013 come risposta attiva all’insufficienza dei posti nei nidi pubblici, un problema diffuso principalmente nelle grandi metropoli.
Il manuale di Soprasotto racconta come una comunità di oltre una cinquantina di famiglie, accomunate da forme di contrattualizzazione lavorative “atipiche”, ha costruito in questi primi cinque anni di attività un’alternativa che sembra funzionare. Attraverso l’organizzazione, la partecipazione e alcuni dispositivi digitali, infatti, ne emergono un luogo sensibile alle trasformazioni in corso tra tempi di vita e di lavoro, e una comunità che contrasta la solitudine come condizione diffusa oggi di molti giovani genitori.
Come suggerisce la ricercatrice e attivista Valeria Graziano, la cura “pirata” – in questo caso la costruzione di uno spazio di necessità, alternativo alle istituzioni preesistenti per l’assistenza dei bambini in fascia 0/3 – “si posiziona inevitabilmente dentro una relazione conflittuale con le legge e lo status quo”, al contempo, la sua alterità può essere luogo di innovazione e di prefigurazione politica.
A WeMake abbiamo costruito il mobilio dell’asilo nido grazie a un lavoro di ricerca svolto durante una internship con due studenti Domus. Abbiamo messo a disposizione i file su Wikifactory (piattaforma internazionale per condividere progetti DIY che abbiamo presentato nel settembre 2018) per permettere di replicare il progetto secondo la filosofia che guida i fablab e makerspace come noi.
Durante l’incontro del 27 febbraio a WeMake, in cui interverranno Maddalena Fragnito (Soprasotto), Valeria Graziano (ricercatrice DSI), Zoe Romano (WeMake), Núria Ubía Díaz (educatrice) e Samantha Sprocatti (educatrice), a partire dal progetto di manuale e dalle necessità che hanno originato il progetto, ci si interrogherà sul rapporto tra micropratiche e loro replicabilità, provando a capire la traducibilità di una esperienza specifica e i rapporti che si possono instaurare con i/le policy maker, in funzione di trasformazioni più ampie e con più impatto sociale.
Faranno seguito altri due appuntamenti, uno presso Soprasotto dedicato ai genitori che vogliono ricevere informazioni in merito all’iscrizione nella struttura per i propri figli e figlie e uno legato al ciclo di webinar del nostro progetto DSI sull’innovazione sociale digitale in programma a maggio 2019 rivolto specificamente a chi desidera replicare questa esperienza.
Vi aspettiamo a WeMake il 27 febbraio 2019 alle 18:30
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