#WeMakeStories: l’artigianato fra oriente e occidente
A WeMake abbiamo la possibilità di organizzare dei tirocini formativi per ragazzi e ragazze interessati ad immergersi nel mondo dei fablab e makerspace per esplorare le possibilità che la fabbricazione digitale offre. Spesso creiamo risorse comuni per facilitare la produzione locale ad esempio di mobili ad incastro che non usano né colle né chiodi rendendo così i prodotti più sostenibili perché riparabili, trasportabili e modulari. Questo percorso è iniziato nell’estate del 2015 durante il tirocinio formativo di Ayse Eisin Durmaz il cui obiettivo è stato quello di imparare a progettare e produrre arredi con una fresa a controllo numerico. In particolare abbiamo proposto ad Ayse di lavorare sul progetto “50 digital joints”, e la storia di quell’esperienza è raccolta in questa intervista.
A gennaio 2018 Giacomo Conti e Shu Yang, studenti della Domus Academy, hanno iniziato un tirocinio di due mesi a WeMake. Come accade quando abbiamo l’opportunità di avviare una collaborazione con studenti appena usciti da un percorso formativo, cerchiamo di far convivere nel progetto la loro esperienza e i loro desideri con degli obiettivi che possano ampliare le loro competenze. Shu è Designer di prodotto, mentre Giacomo si è specializzato in Visual brand design. Durante i colloqui Shu ci ha raccontato che suo padre in Cina lavora nel campo dell’artigianato di componenti di arredo, abbiamo pensato di continuare il lavoro iniziato da Ayse e di esplorare il mondo dei giunti-joints a cavallo fra oriente e occidente e in collaborazione con Giacomo hanno progettato e sviluppato il progetto “Mortise and Tenon, craft your experience” (Scarica PDF della presentazione). Nei giorni scorsi abbiamo incontrato Giacomo che ci ha raccontato la sua esperienza nel nostro fablab.
In cosa consiste il vostro progetto fatto a WeMake?
“Mortise and Tenon” ha avuto come scopo la costruzione di alcuni giunti-joint realizzati attraverso le tecnologie di fabbricazione digitale prendendo come ispirazione lo stile orientale. Dopo una attenta ricerca, abbiamo selezionato quelli che secondo noi sono i giunti orientali dallo “stile” più riconoscibile e li abbiamo combinati con tre tipi diversi di arredi: seduta, tavolo e armadio, fino ad ottenere nove arredi risultanti dalle diverse combinazioni. Abbiamo infine scelto di realizzare solo uno dei nove: due sgabelli, che si possono anche unire per formare una panca. La nostra idea è stata quella di combinare l’antica tradizione orientale di costruzione dei giunti in legno con le nuove tecnologie della fabbricazione digitale in modo da velocizzarne il processo. La sfida più grande è stata quella di mantenere riconoscibile il design orientale che si esprime nel lavoro fatto a mano e rispettando quello che abbiamo chiamato “the beauty of construction”.
In cosa consiste l’influenza orientale nel progetto?
Il padre di Shu lavora in Cina con giunti fatti a mano, lui costruisce mobili, e noi abbiamo deciso di riprodurre una serie dei suoi giunti con le tecniche della fabbricazione digitale (dove possibile). In particolare per la realizzazione abbiamo utilizzato la fresa CNC che abbiamo imparato ad usare qui a WeMake.
In cosa si differenziano i giunti orientali dai “nostri”?
La tradizione orientale (Eastern Joinery) vede la realizzazione di giunti non visibili, la cui bellezza è proprio il fatto di essere nascosti. Li realizzano utilizzando delle figure geometriche e non usano il giunto a T tipico della tradizione occidentale (Western Joinery). Abbiamo chiesto al padre di Shu di suggerirci dei giunti che qui da noi non usiamo. Abbiamo quindi realizzato una ricerca che tenesse conto dell’aspetto culturale. Questa parte di lavoro è stata fatta principalmente da Shu e il risultato è stato quello di aver usato tre giunti strutturali che, combinati, possono portare alla realizzazione di nove diversi arredi. Io ho curato di più la parte del visual, del concept e dell’uso della fresa.
Cosa avete realizzato qui a WeMake?
Abbiamo costruito due sgabelli componibili: la scelta dello sgabello che, aggiungendo una componente, lo trasforma in panchina viene dal fatto che volevamo realizzare qualcosa legato all’ambiente del fablab che ci ha ospitati, un luogo nel quale entrano diverse persone, ma non si può mai prevedere quante. Da qui l’idea di un progetto modulare inserito nel pensiero del Feng Shui, il sistema filosofico e metafisico della tradizione cinese che mira ad armonizzare gli individui con l’ambiente che li circonda.
Si può riprodurre il vostro lavoro?
I file dei nostri giunti saranno presto scaricabili, ma per poter realizzare i progetti bisogna lavorarci a mano e quindi siamo a disposizione di chi volesse chiedere il nostro aiuto. La “nail part” non si può realizzare con la CNC e deve essere tagliata a mano seguendo le nostre istruzioni. Questo perchè, nonostante l’automatizzazione del processo, non volevamo in nessun modo tralasciare l’aspetto di artigianalità, fulcro della Western Joinery. Perciò abbiamo deciso di inserire una parte opzionale da realizzare a mano, che aumentasse il legame emozionale con l’oggetto. Da qui deriva anche il concetto di “craft your experience”. In ogni caso lo sgabello è stabile anche senza.
Cos’è stato per te WeMake?
WeMake per me è stato un luogo di contaminazione dove sono riuscito a fare esperienza delle tecniche di fabbricazione digitale, imparando molto, usando tecnologie che non puoi acquisire se non fai percorsi formativi specifici in alcuni ambiti del design. Una delle cose più importanti che ho appreso durante la mia esperienza a WeMake ha proprio a che fare con questo: ricordo che all’inizio, presi dalla voglia di fare, volevamo realizzare tutti e nove gli oggetti, pensando fosse facile! Giorno dopo giorno, però, entri nella vera realtà del fablab. Un imprevisto, una variazione della tabella di marcia, un qualsiasi evento che non sei in grado di prevedere, ti ridimensionano, facendoti capire cosa vuol dire lavorare in un ambiente tale, ma soprattutto ti mantengono costantemente vigile e con un piano B sempre in pronto.
“Mortise and Tenon, craft your experience” è un progetto di incontro e intreccio di culture che si è materializzato nella costruzione di due sgabelli nei quali troviamo ovviamente i giunti progettati da Giacomo e Shu realizzati a WeMake nei primi mesi del 2018. “Mortise and Tenon” è un progetto pensato con una certa “filosofia”. Il prezzo è giustificato da una componente di design elevatissima che abbiamo deciso di seguire, rispettando uno stile senza mai scendere a compromessi con “ci vuole troppo tempo” o “costa troppo”.