Giovanna Oliva: spazio e tempo all’innovazione

posted on febbraio 13th 2020 in Grippos with 0 Comments

Giovanna Oliva: spazio e tempo all'innovazione

Giovanna Oliva è presidente della Cooperativa Spazio Vita nata con l’intento di migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità motoria e delle loro famiglie.

Di cosa si occupa la Cooperativa Spazio Vita?
Si occupa di sostenere ed accompagnare, attraverso progetti personalizzati, le persone con disabilità acquisita, nel difficile percorso di riacquisizione della propria autonomia, sia in campo sociale famigliare che lavorativo.

Cosa sta facendo Spazio Vita dentro al progetto Grippos?
All’interno del progetto ha il compito di rappresentare i bisogni delle persone con disabilità. In particolare attraverso la programmazione di focus group composti da persone con tetraplegia. Facilitiamo i partecipanti ad esprimersi per mettere a fuoco quali sono i loro bisogni principali o bisogni inespressi e a indagare possibili soluzioni di ausili che compensino la limitazione funzionale. Se già esistono migliorarne l’utilizzo o per studiarne di nuovi partendo dalla conoscenza specifica della patologia. Abbiamo selezionato un gruppo di persone che avessero una tipologia di disabilità che potesse essere parametrizzata, in altre parole un gruppo omogeneo in modo tale che, durante i focus group, potessimo fare delle domande da cui scaturisse un confronto costruttivo. Sempre tenendo conto tuttavia delle esigenze di ognuno.

In Grippos si mira ad avere degli ausili personalizzati, cosa vuol dire?
L’ausilio viene fornito all’utente ad esempio dopo la dimissione dall’ospedale o viene usato durante la riabilitazione. Normalmente una persona con disabilità attraversa diverse fasi, la prima è di “rodaggio”, poi modifica ed acquisisce diverse abilità e, in seguito, riferendoci all’ausilio per tornare su Grippos, capita che lo abbandoni o ne modifichi l’uso. Le persone puntano da un lato a trovare delle soluzioni fai-da-te e dall’altro emerge sempre più la specificità e unicità di ognuno di noi.

Come interviene Grippos nella personalizzazione dell’ausilio?
Partiamo dal presupposto che una persona con lesione midollare anche se ha lo stesso livello di lesione sviluppa nel tempo delle abilità diverse, pertanto il lavoro di personalizzazione dell’ausilio è fondamentale affinché l’ausilio risponda in modo corretto al bisogno della persona. Attraverso una azione di scouting sono stati identificati diversi ausili per esempio, nel caso specifico nostro, un bicchiere. Il bicchiere risultava per la sua forma e le sue caratteristiche essere utilizzabile da una persona e non dall’altra, proprio per la diversa presa che i due soggetti potevano esercitare. Poter configurare un oggetto in base ai bisogni diventa quindi centrale.

Qual è quindi il valore aggiunto di Grippos?
La costruzione di una piattaforma nella quale vengono inseriti da diverse figure professionali e dagli utenti finali dati che portano alla realizzazione di un ausilio personalizzato che compete al raggiungimento di una sempre maggiore autonomia di vita della persona portatrice di un bisogno.

Guardando al futuro cosa vede?
La nascita di centri dedicati dotati di stampanti 3D e di personale che sappia andare avanti nella ricerca tecnologica in questo settore. L’ausilio è propedeutico al raggiungimento di sempre maggiore autonomia e al miglioramento della qualità della vita. Mi immagino di avere degli oggetti parametrizzabili, che siano anche piacevoli da vedere e che non connotino, con il loro aspetto, ancora di più la condizione di disabilità. In questo il ruolo dei designer è fondamentale! Il configuratore che sarà presente nel sito ci consentirà di trovare soluzioni che vadano bene a persone diverse. Noi lavoriamo per la comunità e ci auspichiamo di poter incidere sulla qualità di vita di persone che convivono quotidianamente con limitazioni.

Come Spazio Vita avete già utilizzato il metodo del co-design?
Noi lavoriamo sull’autonomia della persona in gruppi formati da utenti e da addetti ai lavori, questa è la prima volta che collaboriamo con soggetti esterni. Questa metodologia di lavoro costituisce un valore aggiunto, perché può accrescere in modo significativo la qualità del risultato finale se ognuno di noi sarà in grado di tesaurizzare le competenze altrui. Il progetto Grippos ha avuto una genesi molto lunga, quasi due anni, non ci siamo abbattuti e adesso ci stiamo impegnando per arrivare a risultati significativi.

 

Quest’articolo, con altri approfondimenti sul progetto, è pubblicato anche sul sito del progetto Grippos.

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