Dal tessuto intelligente al design personalizzato
Negli ultimi dieci anni il design di produzione di massa è stato riconosciuto come responsabile di avere un impatto critico sul pianeta. Molte aziende sono spinte dalle istituzioni ad abbracciare l’economia circolare, ma nuovi studi dimostrano che il riciclo non è sufficiente, se non iniziamo a produrre di meno e in modo diverso, più sostenibile.
Ci sono molti modi per mettere in atto la sostenibilità. WeMake sin dai suoi esordi ha creduto in un approccio al design sostenibile, di alta qualità, duraturo e conveniente esplorando nuovi modelli di business basati su workflow innovativo focalizzato sulla produzione locale, on demand e hi-tech. L’idea è non investire solo per un consumatore con elevata disponibilità economica ma immaginarsi processi potenzialmente adatti alle esigenze specifiche non coperte dal mercato di massa.
È in questo contesto che lo scorso settembre abbiamo presentato i risultati del progetto Crafting Fashion With Robots e oggi siamo pronti a raccontare un secondo progetto di ricerca che porta avanti obiettivi analoghi e che presenteremo dal vivo durante il Manifattura Camp del 16 Marzo.
Paramatrix è un servizio b2b che utilizza dati di clienti unici raccolti dall’interazione con una matrice di sensori di pressione tessuti a telaio per personalizzare componenti di arredo parametrici realizzabili on-demand e in negozio grazie a strumenti di fabbricazione digitale.
Il progetto è stato sviluppato nel corso di 9 mesi grazie alle risorse messe a disposizione da Worth, progetto finanziato dalla Commissione Europea con lo scopo di assegnare ai progetti selezionati 10mila euro per sperimentare concretamente su un’idea in collaborazione con un partner di un altro paese europeo.
Paramatrix è un servizio in grado di fornire alle aziende la progettazione e implementazione di una microfactory nel negozio per offrire ai loro clienti complementi di arredo personalizzati, per esempio una sedia, realizzati attraverso un sistema di fabbricazione interattivo basato su una matrice di sensori tessili e una piccola unità di produzione on demand.
Abbiamo ottimizzato il flusso di lavoro e realizzato un prototipo di servizio immaginandoci un modello di sedia di input e uno di output che può essere adattata alle specifiche di ciascuna azienda in termini di modello, brand identity, forme e trame.
In questo modo vogliamo affiancare le aziende come partner tecnologico di design per la creazione di micro-fabbriche nel punto vendita. L’unità di produzione è composta da una matrice di sensori tessili per acquisire la pressione dei dati del corpo del cliente, un’interfaccia digitale per consentire la personalizzazione in tempo reale e una stazione compatta per fabbricare la seduta una volta che il cliente è soddisfatto del risultato digitale.
La caratteristica principale di Paramatrix come servizio è quella di abbassare la barriera all’ingresso per attrezzare i punti vendita di unità di produzione locale di famiglie di complementi di arredo personalizzati direttamente nello store.
Il percorso di ricerca e sviluppo non sarebbe stato possibile senza la collaborazione di un team di lavoro molto eterogeneo e con la capacità di interagire in un contesto interdisciplinare coordinato da Zoe Romano, co-fondatrice di WeMake.
In particolare hanno dato il loro contributo Esteban De La Torre di EJtech, partner ufficiale del progetto e che ha contribuito grazie alle competenze su tessuti intelligenti e interazioni digitali.
Nel team di WeMake hanno lavorato:
Nicoletta Di Gaetano, ricercatrice indipendente e textile designer, co-fondatrice di Officine Contesto che si è occupata di realizzare la matrice di tessuto interattiva progettata dal team di lavoro.
Giorgia Petri, interaction developer e artista audiovisuale, co-fondatrice di Calembour ha curato lo sviluppo del circuito basato su Arduino per raccogliere i dati prodotti dall’interazione con la matrice dei sensori tessili.
Francesco Perego, designer computazionale e specialista in fabbricazione digitale, si è occupato di processare i dati provenienti dei sensori, progettare il design parametrico e prototipare il workflow per la produzione della sedia finale.
Un grazie particolare a Jacopo Sterlocchi e Nima Gazenstani che hanno supportato e dato un contributo nelle prime fasi della ricerca.
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Ti aspettiamo sabato 16 marzo al Manifattura Camp. La nostra presentazione è in calendario per le 16.30 alle 17.30 in sala B. Registrati qui.