Il mondo dei nostri Summer Camp

posted on settembre 25th 2017 in Educational & Featured & News with 0 Comments

Questa estate non siamo stati con le mani in mano, i Summer Camp che abbiamo iniziato a luglio e concluso questo settembre ci hanno riempiti di gioia ed entusiasmo. Lavorare con i ragazzi e le ragazze sia all’interno delle scuole che in collaborazione con altri soggetti come Cariplo Factory, ci permette di attivare percorsi formativi legati alla fabbricazione digitale. E proprio sotto il cappello dei Summer Camp abbiamo organizzato e portato avanti con ragazzi e ragazze dai 12 ai 16 anni il Maker Camp, lo Youtuber Camp, il Digital Fabrication Camp e il Coding and Gaming Camp. I Summer Camp di Cariplo Factory hanno avuto la durata di una settimana e sono stati condotti con altri soggetti che integravano le competenze del nostro fablab per un’offerta formativa ed educativa completa. Ci hanno accompagnato: Cooperativa Diapason, l’Associazione Sesto Spazio, CoderKids e Reply for Kids.

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In questo post vogliamo raccontarvi ciò che i ragazzi e le ragazze hanno svolto durante le settimane di camp. A differenza delle attività nelle scuole, in cui la classe è composta da un gruppo eterogeneo con livelli diversi di interesse, nel caso dei camp, la decisione di iscriversi è stata autonoma e ci siamo trovati davanti ragazzi e ragazze con idee precise, grandi interessi e passioni: è stato molto facile coinvolgerli.

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In generale i nostri camp sono a matrice STEAM (Science, Technology, Engineering, Art+Design and Math) e l’apprendimento è basato sull’acquisizione di competenze in forma laboratoriale seguendo teorie costruttiviste, in particolare il learning by doing. Ma vediamo un po’ cosa è successo nei diversi camp.

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Maker Camp
La settimana è partita con il lancio delle sfide: problemi inerenti la vita quotidiana in ambito urbano, in particolare abbiamo scelto i rifiuti, la cura degli animali, la cura delle persone e la sicurezza stradale. I ragazzi e le ragazze sono stati invitati a scegliere gli ambiti di maggior interesse e ad elaborare delle soluzioni tecnologiche. Le soluzioni sono state valutate in termini di fattibilità ed efficacia dal gruppo e quindi sono state realizzate. Ma i ragazzi non hanno finito qui. Hanno elaborato anche la promozione del progetto attraverso uno storytelling e un video pubblicitario.

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Durante il camp hanno imparato a progettare e a utilizzare stampanti 3D, lasercutter e Arduino.
Qui trovate il processo di ideazione e di progettazione delle soluzioni.
I video promozionali e le presentazioni li trovate di seguito.

Cavolo mi è scappato il cane!

DOGescape

Skatelights

Safelights

Ecoimmondizia

Progetti semplici sotto il profilo tecnologico ma complessi in termini di ideazione per ragazzi/e che non si erano mai approcciati alla materia. I percorsi permettono di rafforzare competenze trasversali come il cooperative learning, la peer education, il problem solving e consentono di sviluppare skills tecniche come design, progettazione, comunicazione. Riuscire ad ottenere un risultato concreto in un tempo limitato (la settimana di camp) è senz’altro motivo di soddisfazione per loro, ma è anche un obiettivo dietro il quale si cela un lavoro per il rafforzamento di capability ed empowerment individuale. Un traguardo per noi è stato quello di vedere che ciascuno di loro ha davvero dato il proprio contributo in una parte del progetto del gruppo di appartenenza. Non si cambia la vita dei ragazzi/e perché hanno imparato ad usare Arduino, ma perché hanno imparato da zero a fare una cosa e l’hanno resa immediatamente utile.

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Youtuber Camp
È stato senza dubbio il camp più gettonato quello legato alle arti visive. La nostra proposta non si era focalizzata sulla produzione di un video: insieme all’Associazione Sesto Spazio e a CoderKids abbiamo messo in campo un percorso che, senza escludere le tecnologie, ha cercato di convogliare l’attenzione dei partecipanti su un discorso legato al corpo e all’identità. Il nostro corpo è un canale di emozioni e i social media diventano la finestra ma non lo specchio di una realtà che non è reale ma virtuale. Abbiamo chiesto ai ragazzi/e che emozioni provano quando navigano su internet e quale fosse la loro identità virtuale.

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Da queste domande siamo passati poi a costruire delle silhouette, perché l’identità non è una foto perfetta che spesso viene ritoccata, ma è qualcosa di molto più profondo, dinamico e sfaccettato. Il Camp è iniziato con la costruzione di un lavoro collaborativo e collettivo sulla rappresentazione del gruppo.

Durante la settimana sono stati condotti percorsi di scrittura e narrazione multimediale per saper utilizzare e modificare le immagini nel media video. Sono inoltre state introdotte tecniche di montaggio ed effetti speciali. Un camp creativo di videomaking digitale che sviluppa competenze di problem-solving, team working, project planning e social media.

Digital Fabrication Camp
A differenza del Maker Camp dove abbiamo lanciato delle sfide, durante la settimana abbiamo accompagnato i partecipanti nella costruzione di un gioco. Durante il primo giorno abbiamo introdotto i ragazzi e le ragazze il mondo della fabbricazione digitale costruendo insieme a loro un microscopio a partire dalle componenti di una webcam e un kit stampato in 3D e tagliato al laser. In questo modo hanno toccato con mano le potenzialità del making. Qui il racconto per immagini.

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In seguito abbiamo chiesto loro di immaginarsi e costruire un gioco da tavolo in ciascun gruppo e hanno proposto e realizzato dei progetti interessantissimi che ci hanno aperto una breccia all’interno dell’immaginario teen, alcuni esempi:

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  • Gioco sul terrorismo: coinvolge cinque giocatori di cui uno a turno è il terrorista.
  • Gioco sugli sfollati: delle famiglie rimangono fuori casa e devono trovare delle stanze libere d’albergo dove andare.
  • Gioco del bunker: bisogna raggiungerlo e si trova al centro del tabellone, durante il percorso bisogna recuperare delle chiavi ma non tutto è semplice!
  • Gioco di ruolo: i personaggi si muovono in un tabellone pieno di scale e imprevisti, nelle diverse caselle acquisiscono le abilità per proseguire.

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Tecnologie usate: hanno stampato in 3D le pedine e realizzato il tabellone con la plotterina.
Una sintesi dei camp?
Un ragazzo che al termine della settimana ha detto: “lo rifarei altre mille volte!

Siete pronti per la prossima edizione?!
Info : edu@wemake.cc

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