A Shareitaly parliamo di welfare e fablab

posted on novembre 11th 2016 in Featured & News with 0 Comments

Torna a Milano il 15 e 16 Novembre Sharitaly, l’evento italiano sull’economia della collaborazione, che ha l’obiettivo di promuovere il dibattito e lo scambio di pratiche favorendo la contaminazione tra comunità, piattaforme, amministrazioni e aziende.

In questa IV edizione del festival si vuole fare il punto sulla diffusione e l’impatto dell’economia collaborativa oggi in Italia. Attraverso dibattiti, casi studio e laboratori formativi, ci si interroga sulla creazione, distruzione e distribuzione di valore dell’economia collaborativa: distrugge lavoro o crea nuove competenze e professionalità? Sta generando nuove disuguaglianze sociali e territoriali o può produrre nuove forme di welfare comunitario? Disintermedia i mercati o crea nuove forme di intermediazione? Riesce a socializzare l’economia? E’ sostenibile?

Noi siamo invitati a contribuire a due panel nel pomeriggio del 15 Novembre. Vi invitiamo a partecipare:

15 Novembre – h.14:30 – 16:00 – Sala B1
Panel. Sharing Welfare: disuguaglianze sociali e territoriali

Le esperienze di sharing welfare mettono in moto energie e risorse del territorio, pubbliche e private, e possono costituire innovazioni sociali importanti, poiché riescono a intercettare bisogni della popolazione locale, compreso quello di partecipazione e condivisione, e possono essere sostenibili sul piano fiscale. Tali esperienze sono ancora sperimentali e relativamente poco diffuse, vi è dunque l’esigenza di conoscere (e diffondere) tali esperienze, il loro funzionamento e le ricadute sui partecipanti e il territorio.
Un welfare articolato (terzo settore, volontariato, privato for profit) e differenziato (su scala locale) pone questioni importanti in termini di diseguaglianze ed esigibilità dei diritti sociali di cittadinanza, soprattutto là dove vi è una generalizzata riduzione di risorse e/o un ritiro o incapacità del welfare pubblico.
Il panel ha il duplice obiettivo di:
informare e far conoscere che cosa sono le pratiche di sharing welfare e come queste vengono interpretate da chi opera nei servizi,
riflettere sulle questioni, anche problematiche, di queste pratiche e la loro capacità di inclusione.

Modera: Alberta Andreotti (Università Bicocca),
Con: Carlo Andorlini (Università di Firenze), Anna Baldacchini (Cauto), David Benassi (Università degli Studi di Milano – Bicocca), Costantino Bongiorno (WeMake), Andrea Morniroli (Dedalus Cooperativa Sociale), Emanuele Polizzi (E-campus), Vittorio Rinaldi (Progetto Resilio), Matteo Zappa (Caritas Ambrosiana)


15 Novembre – h.15:00-16:00 – Sala C1
Panel. Fablab: dalle politiche alle pratiche.

In un Paese con un debole sistema d’innovazione come l’Italia e con una forte vocazione manifatturiera, il deficit di beni collettivi per la fabbricazione digitale ha creato una struttura delle opportunità favorevole ad una mobilitazione volontaristica dei cittadini. Molte delle pratiche innovative che hanno dato vita a laboratori sono nate dal basso dall’iniziativa di fondatori che hanno investito risorse personali e tempo per creare reti di collaborazione locali e nazionali. Per capire come i laboratori rappresentano una risorsa importante e da valorizzare utile per la diffusione delle nuove tecnologie tra giovani e imprenditori occorre considerare due dimensioni fondamentali dell’esperienza italiana. Il fenomeno dei Fab Lab in Italia si caratterizza anche per la capacità di creare una community locale e un legame con il territorio. Il primo aspetto si riferisce al fatto che i Fab Lab, oltre ad essere un luogo per la fabbricazione digitale, svolgono anche una funzione “quasi associativa”: sono un punto di riferimento e di aggregazione per persone che condividono gli stessi interessi. Il legame con il territorio, invece, fa riferimento alla capacità dei Fab Lab di orientarsi verso gli attori locali e le vocazioni produttive dell’area in cui operano (la capacità di attivare la domanda di servizi da parte dei cittadini, delle scuole, delle imprese e la capacità di instaurate collaborazioni formali e informali con gli attori pubblici e privati) e la capacità progettuale, cioè l’abilità di realizzare progetti con soggetti locali (artigiani, imprenditori, enti pubblici, etc) e/o con soggetti esterni al territorio (fuori dalla regione e/o dei confini nazionali).
Sharitaly sarà l’occasione in cui chiederemo agli ideatori delle buone e innovative pratiche create dal basso di raccontarci la loro esperienza, l’impatto che ha avuto la loro azione a livello locale e qualche suggerimento per la stesura di nuove politiche locali e nazionali a sostegno della Manifattura 4.0.

Modera: Cecilia Manzo (Università di Firenze)
Con: Francesca Luciano (Medaarch), Stefano Maffei (Politecnico di Milano), Cristina Martellosio (WeMake), Tommaso Spagnoli (FabLab Abruzzo)

Leggi il programma completo della due giorni

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