Regali locali e circolari
Articolo pubblicato sul profilo Medium di Manifattura Milano
Ogni anno in questi giorni si ripresenta lo stesso problema: conciliare la volontà di fare regali con il desiderio di acquistare qualcosa che abbia un valore che vada oltre le feste, un prodotto che possa durare e magari portare un messaggio a chi riceve il regalo.
Abbiamo quindi pensato di chiedere alla community di Manifattura Milano consigli per un natale più locale e circolare, e ne è venuta fuori una lista densa di cose belle, locali e circolari.
Abbigliamento
Partiamo da uno dei settori che è tra i maggiori responsabili di inquinamento ed emissioni e che allo stesso tempo sta vivendo una svolta importante dal punto di vista etico e ambientale.
Ci sono i vestiti upcycled di greenchic, una piattaforma dove acquistare capi unici, interamente realizzati a mano in Italia da designer con vestiti destinati al riciclo. Iscrivendosi gratuitamente alla piattaforma è possibile ricevere crediti omaggio per il primo acquisto.
C’è poi l’abbigliamento elegante e minimalista di Fili Pari, una start up innovativa che realizza capi (giacche, gonne, borse) utilizzando un sottoprodotto come materia prima, ovvero la polvere di marmo.
Per accessori artigianali Made in Milan, Minima Colorata realizza borse come questa, dai cui tagli di “scarto” vengono ricavati poi bellissimi astucci e portachiavi.
ZEROBARRACENTO invece, il cui nome deriva dall’unione di ZERO (in termini di scarti, emissioni, genere e età) e CENTO (per cento made in Italy e trasparenza nella produzione) produce capi durevoli e sostenibili riutilizzando tessuti di scarto con tecniche innovative per garantire la circolarità dei prodotti anche a fine utilizzo.
La sostenibilità arriva anche dove il regalo di Natale va ogni anno a sbattere in assenza di altre idee utili: i calzini. Chi ha detto che i calzini debbano durare poco?
Arturo Stories, azienda fondata da due donne imprenditrici under 30, realizza calzini con cotoni certificati di alta qualità, e tutta la catena di produzione è completamente tracciabile. I fornitori sono inoltre membri di Better Cotton Initiative, il più grande programma di sostenibilità sul cotone al mondo.
Il brand ha deciso di coinvolgere il consumatore anche oltre l’acquisto. Con ogni paio acquistato infatti, l’azienda spedisce una rocchetta di filo nel colore della punta del calzino acquistato, per imparare a dare una seconda vita al prodotto dopo un’eventuale usura. Da donna e da uomo.
Chiudiamo il settore dell’abbigliamento con la lingerie. Dal 2006 INDIVIDUALS utilizza materie nobili esistenti, controllando il know-how di creazione e produzione, costruendo una filiera a chilometro 0 tracciata e solidale con i lavoratori, riutilizzando gli scarti della propria produzione tessile per creare le linee di cartoleria e oggetti rivestiti in tessuto.
Oggetti di design
Passando agli oggetti di design, Krill Design ha realizzato una lampada partendo dagli scarti di bucce d’arancia. Ohmie The Orange Lamp, nasce trasformando le bucce delle arance in una lampada 100% naturale e compostabile. Un prodotto circolare di una filiera totalmente Made in Italy. Ogni Ohmie è composta infatti dalle bucce di 2–3 arance siciliane e porta con sé un risparmio di 1 kg di CO2.
Per un regalo artigianale che si trasforma dopo il suo utilizzo, ci sono i bellissimi salvadanai in argilla di Domenico Orefice. La principale caratteristica sono dei fori lineari che girano tutto intorno alla parte superiore, permettendo sia l’inserimento della moneta, sia la sua rottura e il suo riutilizzo successivo come vaso o contenitore.
Prodotti alimentari
Ricevere prodotti alimentari fa sempre piacere, soprattutto quando si parla di vini e birre artigianali!
Due idee che coniugano qualità, filiera corta e circolarità sono Ibrida, una birra di quartiere che dona una seconda vita al pane invenduto recuperato dalle panetterie di Milano, e Biova che utilizza lo stesso processo a Torino, creando birre premium dal pane e snack a partire dagli scarti di malto d’orzo, rendendo la produzione 100% circolare.
Iscrizione a piattaforme
Uno dei migliori modi per portare avanti la transizione dell’economia da un modello lineare ad uno circolare è intervenire in ambito culturale ed educativo.
Per questo regalare una membership a piattaforme e associazioni che promuovono pratiche circolari è sempre una bella soluzione per chi vuole diffondere il cambiamento.
Tondo è una piattaforma che organizza corsi di formazione, supporta il lancio di progetti circolari ed organizza eventi di divulgazione. L’obiettivo è creare un forte ecosistema a livello nazionale ed internazionale di aziende, start up, centri di ricerca e università che si occupano di economia circolare o che vogliono avviare la transizione.
Associarsi significa ricevere corsi di formazione organizzati dall’associazione sull’applicazione dei principi di circolarità nel settore di design, in quello alimentare o della moda, proporre progetti e partecipare, secondo il proprio background, alla creazione di contenuti per il blog.
Libri e magazine
Weave Magazine è appena uscito con il suo numero 01 ed è tutto dedicato a slow fashion e moda artigiana, etica e sostenibile.
Edizioni Ambiente, editore di libri sulla sostenibilità e l’ambiente a 360°, ha la spedizione gratuita in Italia su tutto il catalogo, con alcuni libri a prezzo scontato, mentre la rivista di economia circolare e bioeconomia Materia Rinnovabile è da poco uscita con il suo ultimo numero dell’anno, sull’edilizia circolare.
Fashion Change è invece un libro (ma anche una roadmap verso un cambiamento sistemico) che raccoglie le riflessioni sul tema della moda sostenibile della comunità di imprenditori, studiosi, tecnici, intellettuali, fashion designer formatasi intorno al progetto di Out of Fashion.
Packaging e materiale per allestimenti
Infine, se avete un negozio e volete allestirlo con pannelli, box, espositori e appendini circolari, Nazena offre soluzioni creative riutilizzando scarti dell’industria tessile.
Speriamo di avervi dato qualche spunto per rendere questo periodo più sostenibile e ridare il giusto valore alla manifattura urbana, ora non ci resta che augurarvi delle feste locali e circolari!