Approcci Maker: citizen science per tutti
Come dice la parola stessa, la citizen science è la scienza nelle mani di cittadini e cittadine che non solo sono diventati più sensibili ai problemi legati all’ambiente, ma possono attivarsi per costruire un uso della tecnologia utile al miglioramento delle nostre vite. Come makers a noi piace quando la citizen science permette a più persone possibili di porre domande e fornire risposte su questioni scientifiche e ad indirizzare l’attenzione pubblica su questioni ambientali e sulla salute pubblica favorendo la collaborazione tra comunità di cittadini e istituzioni scientifiche attraverso l’uso di strumenti a basso costo.
Nell’ottobre 2017 abbiamo inaugurato un percorso durante la giornata dell’evento Outdoor Sensing promosso dal nostro maker e metereologo Paolo Bonelli nella quale abbiamo iniziato a riflettere collettivamente e mostrato le potenzialità delle applicazioni open source in agricoltura, nell’ambito della protezione civile e in generale in campo ambientale.
Ora passiamo a una fase successiva in cui vi chiamiamo all’azione presentandovi tre workshop che trattano la sensoristica legata a tre ambiti: acqua, aria e terra, così da acquisire una overview a 360 gradi delle possibilità offerte dal monitoraggio ambientale dal basso.
Il primo è dedicato alla terra. Abbiamo pensato che gli amici ortisti, urbani e non, in questo periodo sono alle prese con la piantumazione e poteva essere un buon momento per incontrarli. Il 26 maggio dalle 10 alle 18 teniamo il workshop Sensori per l’ambiente: orti urbani presso CasciNet, la cascina dove si promuove il progetto animato dalla volontà di un gruppo di appassionati che vogliono valorizzare le realtà cascinali ed agricole del territorio milanese.
Scopo del workshop è monitorare l’ambiente che ci circonda, come la qualità dell’acqua, dell’aria e della terra nel caso delle coltivazioni urbane. Nel workshop impareremo a costruire alcuni dispositivi dotati di sensori che consentono la misurazione. Nella pratica, i dati raccolti dai sensori verranno trasmessi in continuo tramite tecniche radio (LoRa, Internet) ad un server consultabile tramite il proprio computer. Lo stesso server ci avviserà quando qualcosa di anomalo sta accadendo, consentendo una lettura del dato anomalo. Le tecnologie usate (open source) fanno parte del filone innovativo chiamato IoT (Internet delle cose) che costituisce un campo con molte applicazioni di interesse anche per il mondo ambientale (Internet of Green Things).
Uniamo le tecniche di coltivazione con quelle di monitoraggio partendo dal presupposto che il Fai da Te è bello. Pensiamo che coltivare ciò che si mangia possa essere affiancato a “costruisci ciò che di tecnologico ti serve” per migliorare la tua attività. La tecnologia esiste, vogliamo lasciarla solo alle grandi imprese o a chi ci governa o vogliamo farla nostra arricchendola dei nostri valori e rendendola utile per la società?
Il secondo workshop previsto il 20 ottobre a WeMake indaga l’ambiente acquatico (Sensori per l’ambiente: acqua): fiumi, canali, laghi, mare sono costantemente minacciati da scarichi abusivi o accidentali che mettono in crisi la fauna e la flora. Le autorità preposte non sempre riescono a controllare tutto. Cosa possiamo fare? Siamo consapevoli che la semplice osservazione non basta, occorrono strumenti che possano monitorare in continuo la qualità dell’acqua e allertare in tempo su eventuali anomalie nelle sue caratteristiche. Nel workshop si costruiscono strumenti di monitoraggio di alcuni parametri dell’acqua e poi li si testa in recipienti dove si possono simulare condizioni ad esempio di inquinamento. Il nostro motto è: meglio un dato impreciso che nessun dato.
L’approccio maker al problema ci porta ad utilizzare ciò che l’elettronica open source e la fabbricazione digitale possono offrire permettendoci di costruire strumenti economici che trasmettono i loro dati a distanza e li rendono disponibili sulla Rete.
Una delle caratteristiche dei sensori che impareremo insieme a costruire è infatti l’economicità, non c’è bisogno di dispositivi costosi con mille funzioni che fra l’altro consumano parecchio! E non c’è nemmeno bisogno di essere esperti di tecnologie, bastano l’interesse, la passione e un po’ di attenzione.
Per ultimo ci occuperemo dell’aria, elemento naturale che nella nostra città ha quasi sempre una pessima qualità e chi meglio di noi che ci viviamo lo sa. Impareremo a costruire sensori per monitorare alcuni suoi parametri. In particolare useremo sensori per monitorare le polveri (PM10, PM2.5) e sensori per i gas (CO, NO2, NO, O3, CO2, VOC).
Quello che chiediamo a tutti i partecipanti dei workshop è di portare curiosità e intraprendenza. Iscrivetevi!