#WeMake Stories: Anna e Kseniya e le loro felpe al taglio laser
Anna Vlasova e Kseniya Ivanova sono due stiliste russe che hanno creato il brand #THIS_IS_IT Milano di sweatshirts fatte a mano con dettagli ottenuti con la tecnologia del taglio laser. Le abbiamo incontrate a WeMake perché Kseniya ha seguito il nostro corso di Digital Fashion. Kseniya nasce come Graphic Designer ed è laureata in Economia a Minsk. Anna si è laureata in Fashion Design alla Domus Academy e ha alle spalle tanta esperienza nel campo della moda italiana ed internazionale. Si sono buttate in un progetto dopo aver coniugato esperienza, mondo maker e intraprendenza. Il mondo dei piccoli brand non è semplice, ma loro sono molto motivate!
Da dove venite?
Anna: io sono di San Pietroburgo e vivo a Milano da 4 anni, da 7 faccio un po’ avanti e indietro.
Kseniya: io sono di Minsk e sono arrivata in Italia 5 anni fa, gli ultimi 3 li ho passati a Milano.
Dove vi siete conosciute?
Anna: ci siamo conosciute alla scuola di lingua italiana qua a Milano. Se vuoi vivere in un paese che non è il tuo e integrarti bene devi sapere la lingua, e poi, con tutto il rispetto per gli italiani, con l’inglese non ci siamo!
Perché siete venute qui a Milano?
Kseniya: ho seguito diversi corsi per ampliare il mio curriculum di studio, fra questi anche quelli di WeMake di Digital Fashion e quello UI/UX Design (corso che WeMake tiene a Fastweb Digital Academy grazie al contributo di Cariplo Factory, ndr).
Anna: io ho seguito un master di Fashion Design alla Domus Academy. Sono stilista, quando sono arrivata a Milano mi sono resa conto che il sistema moda italiano è totalmente diverso da quello russo: noi praticamente non lo abbiamo! In Russia ho fatto un percorso molto lungo per avere le basi che ho adesso: 4 anni di sartoria, 6 anni di fashion design, pazzesco quando ci penso! Per cui sono pittrice, grafica, sarta, fotografa. In 6 anni ci hanno insegnato cose che magari non sembrano molto utili, ma che invece aiutano… Ho ad esempio studiato pittura classica! Se da un lato ho capito che avere delle basi solide come le mie è utilissimo, dall’altro frequentando l’ambiente delle sfilate e della moda ho capito che avevo sicuramente delle grandi capacità, ma non erano aggiornate. Il corso in Domus mi ha aiutata
a comprendere il mondo della moda adesso e aggiornare le basi che ho avuto dall’università russa.
Perché avete scelto di esplorare la moda del futuro, la Digital Fashion?
Kseniya: è successo quasi per caso! Ho lavorato per sei mesi con una macchina per il taglio laser in un altro fablab e così quando ho visto qui a WeMake che c’era la possibilità di partecipare a un corso dove il fashion incontra il mondo dei maker ho deciso di provare e ho fatto bene! Purtroppo Anna era impegnata con il lavoro in quel periodo…
Anna: purtroppo, beh direi anche per fortuna!
Che potenzialità avete visto nel taglio laser?
Anna: ho deciso di venire a vedere di persona quello di cui mi parlava Kseniya, perché non riuscivo a capire dai suoi racconti! “È una macchina con cui si può fare qualsiasi cosa!”. Non avendola mai vista mi sembrava un film di fantascienza. Così un giorno abbiamo preso i tessuti che avevamo a casa e abbiamo deciso di venire a provare! Abbiamo fatto dei disegnini piccoli, delle semplici figure geometriche per provare come veniva tagliato il tessuto. A casa mia in una sera con una bella bottiglia di spumante ci è venuta un’idea su come usare tutti questi pezzettini. Poi tra noi parliamo in russo quindi ci capiamo alla perfezione, basta mezza parola. Ci aiuta molto, perché la mentalità è la stessa.
Che cosa vi ha dato un posto come WeMake?
Kseniya: per prima cosa WeMake è il fablab che a Milano fa tantissimi progetti legati alla moda. Qui sei in mezzo ad altre ragazze che fanno cose creative e usano la tecnologia, che spesso è vista come un mondo maschile. Si possono seguire diversi corsi gratuiti e questo è importantissimo, perché non tutti possono permettersi di pagare per rimanere aggiornati. A WeMake hai l’impressione di entrare in un mondo nuovo in cui tutti i giorni succedono cose diverse.
Che idea vi è venuta?
Anna: io ragiono da stilista, mi hanno insegnato che bisogna saper gestire tutto il processo, facendo la collezione, il progetto o la capsule collection. Dobbiamo saper disegnare sia a mano sia al computer, fino ad arrivare al prodotto finale. Quando disegno subito penso come si può realizzare, in questo modo posso capire quanto tempo ho bisogno, quanto tessuto e il costo del prodotto finale e se vale la pena farlo.
Kseniya: io all’inizio avevo solo skills di graphic design, dopo il corso di WeMake di Digital Fashion ho imparato un po’ di basi di sartoria, poi quello che non capivo lo chiedevo sempre ad Anna! Io conosco un po’ anche il mondo maker e handmade.
Anna: lo scorso marzo abbiamo iniziato a pensare a un nostro progetto…
Kseniya: quando Anna è venuta la prima volta lo spazio le è piaciuto molto!
Anna: era una bella giornata di primavera e siamo venute qui con il nostro baule di tessuti… è stato un fulmine, un attimo. Abbiamo pensato a chi poteva indossare la nostra linea di felpe e alla fine abbiamo deciso di fare una capsule collection. Siamo state molto in tensione perché cucire per se stesse o per un pubblico è proprio differente!
Come avete deciso di farvi conoscere?
Anna: come prima cosa abbiamo optato per una vetrina digitale, perché costa poco e non serve spazio, non devi dare i tuoi capi a qualcuno che non sai come li tratta. Li abbiamo messi online. Abbiamo anche provato ad andare nei collective stores: alcuni ci hanno detto di sì, però onestamente il sistema della vendita è troppo complesso per noi adesso, perché siamo piccole, non riusciamo a dare una felpa in 3 taglie diverse! Per il momento ci affidiamo alla nostra rete di conoscenze e contatti. Cerchiamo persone che sono interessate ad avere un pezzo unico. Ci chiamano o ci contattano via Instagram o altro come Facebook e ci chiedono se si possono modificare dei dettagli. A noi piace perché non dobbiamo avere un magazzino dove tenere modelli e tessuti. Noi customizziamo tutto quello che facciamo! Il design rimane sempre il nostro, solo che il cliente può chiedere modifiche a seconda delle sue esigenze.
Perché avete deciso di fare le felpe?
Anna: abbiamo fatto un’indagine di mercato.
Kseniya: il mercato di queste felpe non è saturo, nei negozi le trovi in stile sportivo ed è raro che ce ne siano così particolari ed eleganti. E poi non devi prendere troppe misure, perché sono oversize!
Anna: e questo è un dettaglio importante: le nostre misure vanno dalla small alla large abbondante, in questo modo possono indossarle tutti, altrimenti diventerebbe un progetto di sartoria troppo impegnativo.
Progetti per il futuro?
Kseniya: il progetto #THIS_IS_IT Milano non è finito, dobbiamo procedere, ma dobbiamo trovare una persona brava in advertisement, trovare clienti. Siamo entrambe molto creative, ma nella parte commerciale e di promozione non siamo abbastanza brave, e serve quella spinta per far conoscere un progetto. È bello quello che facciamo, ma non ci fa guadagnare tanti soldi, in poche parole non si può sopravvivere. Inoltre vorremmo riuscire a spiegare a qualcuno come fare le nostre creazioni.…
Volete insegnare a qualcuno come fate le vostre felpe?
Kseniya: non è proprio open source, ma può diventarlo: abbiamo capito che non si può fare un business dove una persona deve fare tutto! Non è detto che proseguiremo solo con le felpe, magari faremo una linea di accessori o di abiti.
Anna: non ci poniamo limiti! Certamente adesso non possiamo essere in concorrenza con il mercato di massa, noi facciamo un’altra cosa.
Quindi voi fate altri lavori?
Anna: per forza sì! Io lavoro da freelance come sarta e illustratrice di fashion.
Kseniya: anche io sono freelance in graphic design ed economia.
Consigliate di venire a Milano a chi vuole entrare nel mondo della moda?
Anna: per studiare sì, per lavorare assolutamente no. Il mercato è duro, sodo, ci sono troppe persone talentuose. Puoi essere super aggiornata, saper fare tutto, ma devi avere le conoscenze giuste per poter accedere a delle posizioni interessanti. Secondo me il mondo del lavoro in Italia è un disastro… affollato… vai a un colloquio e la porta delle human resources è una cosa assurda, sembra di essere a un casting di modelle! C’è la coda per fare uno stage a 300 euro al mese.
Che consiglio date a chi vuole buttarsi in un progetto?
Anna: non mi sento in grado di dare consigli a qualcuno, quando sarò famosa forse! Credo che noi due siamo ancora nella fase in cui abbiamo bisogno di essere consigliate!
Kseniya: l’unica cosa che posso dire è “fate i vostri progetti e sperimentate!”, non bisogna essere troppo negativi e farsi frenare dal fatto che non c’è lavoro o c’è la crisi economica, se si sta ferme non succederà mai nulla!