Open Days dell’Innovazione, un’opportunità da cogliere

posted on ottobre 9th 2017 in Featured & News & Progetti with 0 Comments

Il 6-7 novembre 2017 arrivano gli Open Days dell’Innovazione, il primo evento italiano pensato per mettere insieme il mondo degli innovatori con quello della cooperazione allo sviluppo. Due giorni di idee, workshop e networking organizzati da Innovazione per lo Sviluppo insieme a TechSoup Italia, con il supporto di Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT. All’interno degli Open Days dell’Innovazione è previsto uno spazio espositivo per progetti innovativi che hanno risposto alla call pubblica dell’Open Space. Noi proponiamo un workshop esperienziale legato all’IoT, dalle 16.30-18.30 del 6 novembre 2017. Clicca qui per iscriverti.

Il dibattito sull’innovazione nella cooperazione allo sviluppo risponde in primis alla necessità sempre più imperante di maggiore efficacia ed efficienza nelle soluzioni adottate, rispetto alle principali sfide dello sviluppo, in particolare: accessibilità diffusa e cura nei servizi socio-sanitari e nell’igiene, accessibilità e gestione dei “beni comuni” (acqua, suolo), accesso all’energia, inclusione finanziaria e accesso al credito, accesso all’istruzione ed all’informazione. L’obiettivo generale del percorso di riflessione nasce da un profondo bisogno di innovazione in tutti i comparti (compresa la cooperazione internazionale) per rispondere al quale una prospettiva intersettoriale può costituire una modalità utile e vincente.

Gli obiettivi specifici sono:

  • favorire lo studio di modelli d’azione e sperimentazioni puntuali che possano portare alla prototipazione di nuove soluzioni tecnologiche oppure il riuso e l’adattamento di prodotti o servizi tecnologici già esistenti. Che nascano possibilmente alleanze anche non convenzionali tra gli attori della cooperazione ed il mondo dell’impresa e dell’innovazione (laboratori di fabbricazione digitale e makers, start-up, incubatori e centri di ricerca). La “diffusione” della tecnologia è inoltre considerata ancor più importante dell’innovazione stessa, poiché in termini di efficacia e sostenibilità deve raggiungere tutti i segmenti della popolazione;
  • comprendere il cambiamento in atto, le buone pratiche e gli strumenti esistenti e favorire l’aggiornamento puntuale degli operatori di settore, favorendo anche opportunità specifiche di formazione, informazione, condivisione e diffusione di strumenti e applicazioni, alla luce delle innumerevoli risorse oggi disponibili ed accessibili, soprattutto in rete così come nelle comunità di pratica, a livello nazionale ed internazionale.

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I campi di azione/temi di particolare interesse che costituiscono gli AMBITI su cui è stato impostato lo studio di fattibilità e le correlate sperimentazioni pilota che verranno presentate durante gli Open Days sono i seguenti:

  1. FABBRICAZIONE DIGITALE PER IL SOCIALE E LO SVILUPPO
    La definizione di “fabbricazione digitale” (o Digital Fabrication, o fabbing) fa riferimento al processo attraverso cui è possibile creare oggetti solidi e tridimensionali partendo da disegni digitali. I fablab (dall’inglese fabrication laboratory) hanno dimostrato grandi potenzialità nel fornire ai loro utenti gli strumenti per realizzare in proprio dispositivi tecnologici, che possono essere adattati alle esigenze locali o personali in modi tuttora non accessibili alle produzioni su larga scala. Queste piccole officine stanno emergendo anche in Africa ed in altri contesti di sviluppo. La fabbricazione digitale applicata al sociale ed allo sviluppo ed i fablab hanno dunque le potenzialità per studiare prodotti/soluzioni a basso costo. L’approccio è quello della “reverse innovation” che può partire dall’innovazione che avviene nei paesi in via di sviluppo o emergenti. Il progetto in cui siamo coinvolti con l’ong Acra, officine Arduino e Ouagalab (fablab Burkinabè), Maker4dev, ha messo in connessione sviluppatori di software, esperti di stampanti 3D e di fabbricazione digitale in un’azione di co-design con le comunità locali per sviluppare prototipi utili in ambito agricolo in Burkina Faso.
  2. OPEN INNOVATION
    Riuso di tecnologia esistente con la progettazione di una apposita piattaforma che coinvolge comunità di problem analysts e problem solvers nello sviluppo di soluzioni tecnologiche dedicate a problemi che affliggono le popolazioni più povere. Costruire dunque connessioni e progetti virtuosi tra imprese, start-up tecnologiche ed attori della cooperazione internazionale (ong, università italiane e dei paesi target, ecc.).
  3. DATI PER LO SVILUPPO
    Un interesse potenziale da esplorare è emerso nell’approfondimento del vasto campo di azione del data mining, che potrebbe essere finalizzato, anche in questo caso in sperimentazioni puntuali, al bene sociale. Parliamo dunque di collaborazioni possibili tra Istituti di Ricerca qualificati e attori non profit su progetti puntuali che riguardino l’analisi dei dati per ottimizzare modelli organizzativi o orientare scelte d’azione, prodotti, servizi.
  4. FORMAZIONE e CAPACITY BUILDING
    Un ambito trasversale cruciale in tutto il processo di maturazione intorno al tema dell’innovazione per lo sviluppo è poi il capacity building degli enti che operano nel settore, in un’ottica di contaminazione con il mondo della tecnologia (in particolare ICT – Tecnologie dell’informazione e della comunicazione), della scienza, dell’imprenditoria sociale. Inoltre introdurre innovazione nella cooperazione internazionale richiede prima di tutto di scoprire, conoscere e valorizzare quello che già esiste in loco in termini di risposte innovative ai problemi di sviluppo locale ma anche di formare nuovi operatori capaci di interpretare al meglio tali risposte innovative e i trend di sviluppo socio-economico e tecnologico dei paesi del Sud.

Fondazione Cariplo e Compagnia di San Paolo (con la compartecipazione di Fondazione CRT) hanno finanziato 4 progetti pilota negli ambiti, che coinvolgono alcuni soggetti “antenna”: Fondazione Politecnico di Milano e la sua rete per la sperimentazione sul riuso di tecnologia esistente attraverso la progettazione di una piattaforma di OPEN INNOVATION; Fondazione Acra con noi, Fablab Torino e Ouagalab per il progetto in Burkina Faso (guarda gli album su Maker4Dev a WeMake e Ouagalab); Fondazione ISI per il tema dei dati per lo sviluppo; CISV – ong 2.0 e Fondazione OPES per un percorso di formazione, informazione e scouting di innovatori locali.

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