Fab City Residency: l’economia circolare diventa open innovation
Poco prima di iniziare la residenza creativa Fab City Residency, scrivevamo che “una società, un’economia, una città potranno dirsi veramente circolari se fondate su un processo collaborativo”. Oggi, a pochi giorni dalla fine di questa esperienza non possiamo che confermare, e evidenziare ulteriormente, che una delle chiavi per scalare processi di economia circolare risiede nella collaborazione e nella co-progettazione.
Il progetto è infatti nato e si è sviluppato in primis grazie alla collaborazione con BASE Milano, hub creativo e culturale partecipante alla rete Nema, che stava organizzando 5 residenze creative con il programma We WIll Design in occasione di questo appuntamento, per la prima volta fissato nel mese di Settembre.
“Non sapevamo cosa aspettarci da questa strana Design Week e la risposta del pubblico, della stampa, degli addetti al settore è stata entusiasmante” racconta Giulia Cugnasca, Operations Director di BASE Milano. “L’obiettivo per BASE era creare una piattaforma che potesse accogliere una nuova community di designer italiani e internazionali, università e giovani studenti. Temporary Home è stato il primo passo in questa direzione: lavorare con i 5 designer in residenza, riflettere e affrontare con loro le sfide che gli ultimi anni ci hanno posto è stato davvero stimolante.”
All’interno di Temporary Home si è inserita Fab City Residency, la residenza curata dal Comune di Milano, dalla rete Nema e organizzata all’interno del progetto CENTRINNO con l’idea di porre un focus specifico sulla circolarità all’interno di una filiera molto corta, coinvolgendo una delle imprese innovative che ha partecipato al Fab City Camp dello scorso giugno.
Il processo simbiotico che ha portato alla residenza ha visto la collaborazione tra il designer Vicente Varella, specializzato in design circolare, SuperForma, laboratorio di fabbricazione digitale e stampa 3D che ha prodotto le lastre con cui Vicente ha lavorato e i due fablab della rete Nema, WeMake e Opendot.
Mattia Ciurnelli, Founder e CEO di SuperForma, racconta che “la Fab City Residency è stata un’occasione significativa per SuperForma, perchè ha permesso non solo di vedere ma di toccare con mano l’ultimo anno di lavoro e di ricerca. Il progetto di riciclare gli scarti di stampa 3D su Milano acquista valore proprio nel momento in cui coinvolge altre persone che possono vedere il materiale di scarto, il materiale tritato, il semilavorato e il lavoro finito. Per il futuro ci auguriamo che eventi di questo tipo si ripresentino perché la residenza ci ha mostrato come nel mondo della manifattura digitale c’è un desiderio di sostenibilità e di collaborazione radicato nella città in cui operiamo.”
Durante la Design Week, Vicente Varella ha ideato e prodotto questa famiglia di lampade (foto) e grazie al lavoro di coesione svolto da BASE ha avuto la possibilità di incontrare gli altri quattro designer, e interagire con le rispettive residenze, mettendo in moto scambi di idee e possibili collaborazioni.
“Sono state due settimane piene di attività di ogni tipo” spiega il designer. “Dal testare modelli CNC (Computer Numerical Control, ndr) per piegare le lastre di plastica riciclata al presentare a decine di visitatori un modo diverso di produrre localmente. Un po’ frenetico a tratti ma è stato davvero interessante per me far parte di un progetto del genere a Milano. Anche se la residenza è stata breve mi ha insegnato molto su progetti urbani a impatto sociale e ambientale e in generale è stata un’esperienza incredibilmente stimolante.”
Durante la settimana, Vicente Varella, Mattia Ciurnelli e Zoe Romano della Rete Nema si sono incontrati digitalmente durante l’evento Fab City Hub Voices per parlare del progetto CENTRINNO a Milano e di come la residenza si è inserita all’interno di quel contesto.
“Quello che mi ha colpito e che va evidenziato” racconta Zoe Romano “è la propensione degli attori coinvolti a lavorare in un contesto di open innovation pre-competitiva, in cui l’innovazione di processo sperimentata prima e durante la settimana è a disposizione per essere usata da piccoli produttori per realizzare famiglie di prodotti a partire da questa plastica riciclata. Uno dei prossimi passi sarebbe quello dell’ottimizzazione del processo, rendendo la trasformazione della plastica più rapida ed efficiente e supportando con mentoring e formazione chi vuole abbracciare queste pratiche di design circolare.”
Questa esperienza è solo la prima di una serie che andremo ad organizzare nei prossimi mesi.
L’articolo è originariamente pubblicato su Medium.