Centrinno e il Fab City Camp, ci vediamo a settembre!

posted on giugno 28th 2021 in Featured & Progetti with 0 Comments

Fab City Camp 23 giugno 2021 | Progetto Centrinno

Fab City Camp, un pomeriggio per presentare il progetto europeo Centrinno e immergersi in un momento di co-progettazione. Dieci tavoli di lavoro, partecipazione ibrida con persone in presenza e altre collegate in streaming (rivedi la presentazione!), e il lancio del prossimo appuntamento previsto a settembre durante la Milano Design Week.

Riportare la manifattura in città, una manifattura digitale che segue la logica dell’economia circolare e della produzione calibrata sugli effettivi bisogni della popolazione. “Spazi digitali e fisici dedicati alla produzione sostenibile cittadina. Non c’è futuro sostenibile nelle città se non pensiamo a dove e come produciamo le cose. Di solito quando si parla di sostenibilità si parla di green, ma è riduttivo”, queste le parole di Annibale D’Elia, Direttore Innovazione economica e sostegno all’impresa del Comune di Milano, che apre il Fab City Camp a Base Milano. 

Tavoli del Fab City Camp

Segue l’intervento di Zoe Romano, che parla a nome della Rete Nema (WeMake, Open Dot, Cariplo Factory, a|cube, Base Milano) e spiega in cosa consiste il progetto Centrinno, che a livello europeo ha 26 partner, fra questi c’è Milano con un pilot sull’economia circolare su design e moda. Zoe introduce Tomás Diez, fondatore di Fab City Foundation, sottolineando il ruolo dei Fablab nel progetto. Lancia la sfida di trovare il modo di intrecciare fisico e digitale all’interno dei Fab City Hub che nasceranno nelle diverse città, dove il rapporto fra cittadini-imprese-istituzioni è al centro del processo.

Tomás Diez, in collegamento da Barcellona, racconta come si è evoluto il concetto di Fab City, uno spazio fisico cittadino che si allarga alla bioregione circostante. Parlando di produzione di beni, Diez traccia una linea che parte dalla centralizzazione cui ha fatto seguito una decentralizzazione: adesso è il momento della produzione distribuita nel territorio. Il ruolo delle comunità è focale nel processo in atto, tanto quanto l’economia circolare e l’apporto che le tecnologie possono dare a un progetto di rigenerazione cittadina e regionale.

Tomas Diez in collegamento da Barcellona durante il Fab City Camp

L’ultima parte della presentazione moderata da Liat Rogel del Comune di Milano è stato un dialogo fra Cristina Tajani, Assessora alle Politiche del lavoro, Attività produttive, Commercio e Risorse umane del Comune di Milano, ed Ezio Manzini, fondatore e coordinatore di Desis Lab. Entrambi hanno appena pubblicato lavori sul concetto di “città prossime”. Se la Tajani lo ha collegato anche alla “città in 15 minuti”, Manzini ha sottolineato come la vicinanza di cui parliamo deve andare al di là di quella fisica prendendo in considerazione quella empatica e della cura. La duplicità della prossimità può essere riportata nella dimensione della manifattura, dove l’aspetto relazionale è legato alla qualità, al valore del senso di cosa si è fatto e alla qualità delle relazioni che vi si creano intorno, delle comunità che si coinvolgono.

Cristina Tajani ha tessuto il filo rosso che ha portato al Fab City Camp del 23 giugno 2021, un percorso nato dal progetto Manifattura Milano partito dalla riflessione circa il passato manifatturiero di Milano. “Usciamo dalla città fondata solo sul terziario e i servizi. Promuoviamo il ritorno di una nuova manifattura cittadina. In città sono in atto diversi cambiamenti, anche il commercio vede una diminuzione del ruolo dei grandi centri commerciali. A questo leghiamo il tema della rigenerazione di insediamenti produttivi da trasformare secondo la logica del riuso e del riciclo. La pandemia ha confermato alcune intuizioni a livello amministrativo, mi riferisco al progetto che mette al centro la prossimità e la vicinanza”, spiega Tajani.

Cosa fare: Manzini suggerisce di iniziare innanzitutto a fare, magari anche progetti “piccoli”. Il ruolo dei Fablab, i “luoghi del fare”, diventa così cruciale, soprattutto in quanto soggetti promotori di questa modalità di sviluppo, di lavoro, di fare insieme, in comunità. Cristina Tajani conclude dicendo che i progetti migliori degli ultimi anni sono nati in qualche modo da attività di co-progettazione e che una delle priorità della città che esce dalla pandemia è la riconnessione dello sviluppo economico della città, che è nata dal grande sviluppo economico delle aree metropolitane: territori che non fanno parte della città, ma che sono a lei connessi.

Tutti gli aggiornamenti relativi a Centrinno, progetto Horizon 2020 finanziato dall’Unione Europea, si possono trovare sul sito ufficiale e su Manifattura Milano.

 

Centrinno_Logo-EUFlag_Black_960

WeMake