Micro Story – #iofaccioacasa con Giorgia Petri
La comunità maker che anima WeMake non può, in questo periodo di emergenza dovuta alla diffusione del Covid-19, venire nel fablab e makerspace per portare avanti progetti, scambiare suggestioni, condividere le proprie scoperte ascoltando quelle degli altri. Tutti rimaniamo a casa , ma soprattutto facciamo a casa. Raccontiamo con piccole cartoline i progetti che stanno portando avanti i e le maker che non vediamo l’ora di rivedere.
#9 Giorgia Petri, l’ingegnere aerospaziale che si dedica ai wearables, agli e-textile e che, in tempi di pandemia, si è costruita un laboratorio in casa
Giorgia ha insegnato in diversi corsi di WeMake sui wearables e Arduino, ha inoltre dato il suo contributo a diversi progetti che richiedevano le sue competenze tecniche e non solo. Grazie al suo progetto di arte performativa, Calembour Art, che porta avanti con Laura Migliano, la abbiamo conosciuta nel lontano 2014 e sempre di più l’abbiamo inserita all’interno delle attività del fablab e makerspace.
Da circa un anno Giorgia Petri vive a Berlino dove sta frequentando un dottorato di ricerca all’Università UDK – Facoltà di Design della moda incentrato sulla ricerca dell’interazione fra corpo, strumenti tecnologici e arte performativa. Il titolo del suo lavoro, che porterà avanti per altri tre anni, è “A dialogue between folds. Body and fabric interact becoming a performative tool”.
“A Berlino non abbiamo vissuto un lockdown come quello italiano, diciamo che alcune libertà di movimento non sono mai venute meno, allo stesso tempo l’università è stata chiusa e lo è tuttora. La mia responsabile mi ha avvisata un paio di giorni prima della chiusura e mi ha invitata ad andare in laboratorio a prendere ciò di cui avrei potuto aver bisogno. Sono andata con la valigia! Ho preso sample di tessuto, cavi, libri, tutto ciò che pensavo mi potesse servire”. Il risultato è che Giorgia ha trasformato la sua casa in laboratorio: “mi sono costruita una macchina per testare i sensori tessili utilizzando Arduino, un servo motore, nastro adesivo, una scatola di Amazon, degli scarti di mobilio!”.
Giorgia non ha mai smesso di lavorare e, nel tempo libero, sta portando avanti il progetto artistico Calembour Art in particolare puntando sullo sviluppo della parte audio. Molto importanti per lei sono stati i “rapporti di amicizia che mi hanno sostenuta in questi tre mesi durante i quali la solitudine si è fatta sentire”, racconta Giorgia.
Leggi la sua Storia per scoprire di più.
Esplora uno degli ultimi progetti nei quali Giorgia ha partecipato, Paramatrix, e cercala nelle varie edizioni dell’Arduino day organizzato da WeMake (2019 con Burden, 2018 con Urus).