Alla scoperta della città dove si fabbricano le cose
Al via la seconda edizione di Manifatture Aperte, le giornate del 28, 29 e 30 novembre dedicate alla scoperta dei luoghi “del fare” tra innovazione e tradizione di Milano e dintorni. A promuovere l’iniziativa del Comune di Milano è la nuova Rete Nuove Manifatture (Nema) composta da Base Milano, Cariplo Factory, Make a Cube, OpenDot e WeMake.
L’inaugurazione della tre giorni è giovedì 28 novembre all’interno dell’hub creativo BASE Milano che quest’anno sarà l’headquarter della manifestazione. Appuntamento alle 18:30 con la talk La manifattura urbana tra sviluppo economico, patrimonio culturale, rigenerazione urbana e coesione sociale alla presenza dell’Assessora al Lavoro e Attività produttive Comune di Milano Cristina Tajani (info e prenotazioni). Le talk e presentazioni si svolgono tutte presso Base dalle 17:00 da giovedì a sabato compreso.
WeMake, con Costantino Bongiorno in veste di moderatore, partecipa alla talk di sabato 30 novembre alle 17:00 Tecnolologie, innovazione e trasformazione: dalle macchine all’impatto sociale (info e prenotazioni). In generale tutte le talk in calendario approfondiscono il tema dell’innovazione tecnologica declinato in modo da far luce sulle possibili vie di sviluppo non solo per la nostra città.
Non si parla solo, perché a Base è presente un’area espositiva curata dai soggetti della Rete Nuove Manifatture: WeMake porta il progetto Crafting Fashion With Robots, vincitore dello special prize del progetto europeo OpenMaker. È possibile vedere in azione il braccio robotico che intreccia la pelle in modo da realizzare delle borse. Durante il progetto di ricerca abbiamo raggiunto una conoscenza più approfondita del potenziale di produzione additiva con la geometria espressa dal codice, caratterizzato dai sei gradi di libertà di un braccio robotico antropomorfo (UR10) nella produzione di accessori di design on-demand. Crafting Fashion With Robots è un progetto di WeMake, concept e coordinamento di Zoe Romano, insieme ai designer Francesco Perego (che sarà presente a Base) e Eugenia Morpurgo con la collaborazione dell’azienda Atomlab.
Venerdì 29 e sabato 30 novembre WeMake apre le porte del fablab e makerspace dalle 10 alle 18 per far vedere che cosa significa fare “fabbricazione digitale”, ma non vogliamo solo parlare di macchine e tecnologie, perché ci preme mettere l’accento sulle communità che animano WeMake. Le persone sono le protagoniste del nostro fablab, sono loro che portano idee, che progettano, prototipano e fanno vivere le nostre tre community night: tre appuntamenti serali il martedì sera dalle 19 alle 21 durante i quali incontrarsi e scambiarsi informazioni in un ambito informale.
Il primo martedì mese c’è la Digital Fashion Night dedicata al mondo della moda in chiave digitale promossa da Sara Savian e Claudia Scarpa, il secondo c’è il Milano Live Coding organizzato da Codice Inutile che esplora il mondo dell’arte generativa, il terzo martedì l’Arduino User Group & Wearables guidato da Mauro Alfieri che ogni mese propone un progetto legato ad Arduino ma non solo.
Vi aspettiamo nel fablab con un’esposizione di progetti realizzati a WeMake da maker, designer, tirocinanti o da studenti/tesse che hanno partecipato ai nostri corsi di formazione.
Li abbiamo divisi in macro aree:
WeMake | Robots & Digital Manufacturing
WeMake | Citizen Science
WeMake | Fashion
Sabato 30 novembre dalle 15 alle 17 organizziamo un momento speciale durante il quale tre progetti: Emotionwear di Mauro Alfieri, Sara Savian, Alessandra Trestini (#fashion #wearables #fabbricazionedigitale); Terry Boot Edu di Gianni Terragni (#robotica #education #fabbricazionedigitale); Dartmobo di Massimiliano Marchese (#diy #arduino #fabbricazionedigitale) vengono presentati dai loro ideatori che spiegheranno, usando le macchine del fablab o facendoli funzionare, le caratteristiche.
Vi aspettiamo a WeMake!
La visita del nostro fablab e makerspace è inserita nell’itinerario Cosa vuol dire 4.0? incentrato sulla scoperta di come le tecnologie della quarta rivoluzione industriale stanno trasformando la manifattura mescolandosi alle tecniche della grande tradizione italiana.