Il team ResQ al lavoro per l’integrazione dei migranti
Inauguriamo WeMake Stories raccontando chi sono i partecipanti della speciale edizione di Maker in Residence legata al progetto europeo opencare.
In questi anni a WeMake sono passate e si sono fermate persone differenti che hanno contribuito a creare tutto quello che vedete: un patrimonio di esperienze, idee, progetti, creatività, nuove professioni. Designers, makers, insegnanti, formatrici, progettiste, ingegneri, sociologi… vogliamo valorizzare le loro storie, ma soprattutto le vogliamo far conoscere. WeMake Stories è il contenitore nel quale troverete le storie di chi vive quotidianamente lo spazio (il team), di chi passa regolarmente e porta le proprie idee nello spazio (la nostra famiglia allargata), di chi viene a fare l’esperienza di Maker in Residence (MIR). Ogni settimana pubblicheremo una storia!
Emanuela Pucci, Francesca Previati, Luca Tarasco e Nushin Alishahi costituiscono il team ResQ, che è anche il nome dell’applicazione che stanno sviluppando. Nasce dall’unione di tre diversi concetti: rescue+care+refugees. L’obiettivo è facilitare la comunicazione tra medici in contesti critici e migranti che hanno bisogno di assistenza medica.
Com’è iniziato tutto?
Luca: ci siamo conosciuti al corso UX/UI Design tenuto da Alessandro Contini del team di WeMake alla Fastweb Digital Academy che abbiamo seguito insieme. Diciamo che ci siamo trovati a pelle, abbiamo iniziato a progettare durante il laboratorio ed è stato un po’ un tentare continuo, una sperimentazione. L’idea iniziale era progettare un tool generico rivolto ai medici per farli comunicare in modo più efficiente. Poi, grazie al confronto che si è aperto sulla piattaforma edgeryders, abbiamo iniziato a modificare l’idea per rendere questo strumento utile in situazioni critiche come gli ospedali da campo o i centri di prima accoglienza per i migranti. Una App ben fatta consentirebbe inoltre un’interazione più veloce, ma al momento questa è una speculazione!
Come siete arrivati ad opencare?
Emanuela: durante il corso, che abbiamo seguito insieme, è emersa la proposta parlando col docente. Diciamo che ci è arrivato un invito e noi lo abbiamo accolto! Il fatto che veniamo da quattro posti diversi non è stato un ostacolo, grazie all’uso della tecnologia siamo riusciti a lavorare insieme anche non avendo la possibilità di vederci. Adesso abbiamo l’opportunità di rimanere due settimane insieme a WeMake.
Cosa farete durante la MIR a WeMake?
Luca: visto che il nostro progetto ha subìto un cambiamento, dobbiamo ri-analizzare il contesto di utilizzo, quindi la prima settimana la useremo per fare ricerca sul campo. Abbiamo in programma interviste a medici e volontari che lavorano coi migranti e che fanno visite STP (particolare tessera rilasciata agli stranieri non in regola contenente un codice regionale che consente l’accesso al servizio sanitario permettendo il godimento del diritto alla salute, ndr).
Francesca: a Milano operano diverse realtà nell’ambito che interessa a noi. In particolare ci stiamo riferendo all’Opera di San Francesco e al Naga con i quali abbiamo già preso contatto.
Luca: nella seconda settimana ci dedicheremo alla progettazione del prototipo vero e proprio, l’obiettivo è avere un prototipo interattivo funzionante.
Cosa vi aspettate da WeMake, un makerspace?
Emanuela: siamo al secondo giorno di permanenza e abbiamo utilizzato dei software che non conoscevamo o che non avevamo mai usato. Siamo in un luogo di contaminazione con un continuo scambio di informazioni ed idee.
Cosa vedete nel prossimo futuro?
Francesca: la condivisione con diversi soggetti speriamo che ci apra nuove strade.
Emanuela: il nostro progetto lo vogliamo costruire insieme alle associazioni e ai soggetti che operano sul campo per poterlo modificare e rendere customizzabile.
Luca: è open source, sarebbe contraddittorio progettare un servizio del genere e tenerlo chiuso!
Fanno parte di ResQ.
Emanuela Pucci – Designer di servizi – Fabriano, vive a Roma da due anni
Francesca Previati – Designer, grafica e web – Milano
Luca Tarasco– Filosofo e Designer – Torino
Nushin Alishahi – Designer, user interface, user experience – Teheran da sette anni in Italia
opencare, la cura parte dalla tua comunità.
Questo progetto è stato finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020, accordo N. 688670.