Milano, città educativa

posted on marzo 29th 2016 in Educational with 0 Comments

Per tre giorni studenti, giovani, artisti, docenti, dirigenti scolastici, educatori si sono incontrati alla Fabbrica del Vapore in occasione della chiusura di un percorso intrapreso dall’amministrazione comunale per rimettere al centro delle priorità la funzione educativa.

Dire, Fare, Educare è un percorso partecipato dedicato ai temi educativi. Non basta un’amministrazione comunale efficiente. Serve un’intera città che riflette, discute, si confronta, sperimenta attorno ai temi dell’educazione. Serve una responsabilità condivisa sull’educazione da parte di tutti e un’offerta formativa, culturale, educativa capace di uscire dai confini fisici delle scuole per permeare la città, i suoi spazi, le politiche di settore e andare verso ogni persona, nell’ottica dell’apprendimento continuo e permanente. È questa la città educativa. La città educativa è prima di tutto una comunità educante: uno spazio in cui insegnanti, famiglie ed educatori stringono un’alleanza educativa attorno ai principi e alle regole e si sostengono a vicenda nel difficile compito di crescere i nuovi cittadini.

Il percorso ha chiamato la città a riflettere su diversi temi legati all’educazione in 12 incontri svolti da dicembre 2015 sino al Forum del marzo 2016 alla Fabbrica del vapore.

Il contributo di WeMake. I fablab in questi mesi hanno avuto un ruolo importante nello sviluppo di molte attività rivolte ai giovani. WeMake sta conducendo percorsi rimotivazionali con ragazzi e ragazze dai 18 ai 35 anni con l’obiettivo di rafforzare soft skills agendo attraverso una didattica per competenza per problemi e progetti. Ha realizzato diverse sperimentazioni e attività nell’ambito delle attività di orientamento scolastico nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Ha attivato una sperimentazione nel progetto Open-badge sulla certificazione delle competenze.

In questo momento i fablab rappresentano la pratica agita, il fare educativo più volte teorizzato. I fabalab sono luoghi aperti a istituzioni, imprese e cittadini. Chi entra in un fablab è sempre la persona giusta: non servono requisiti tecnici, titoli di studio, competenze specifiche. Solo così lo spazio può diventare contenitore di “relazioni” basate su un patto educativo espresso dalla comunità che lo vive. La comunità dei makers è una comunità di apprendimento permanente perché è basata sulla condivisione di esperienze e conoscenze, un luogo in cui narrare il senso di ciò che si fa.

I Fablab sono luoghi pubblici e aperti in cui si producono legami “leggeri” ma significativi per le persone che lo frequentano. In un contesto in cui i legami leggeri assumono valore c’è spazio per l’inclusione e per la coesione, e diventa centrale la condivisione del tempo e dei pensieri, mantenendo però un’apertura verso l’esterno della comunità.

La consapevolezza dell’agire in questo contesto spinge WeMake ad elaborare nuovi progetti per offrire opportunità di crescita ai cittadini offrendo occasioni scambio, incontro e supporto progettuale. Permette inoltre di entrare in contatto con uno spazio pubblico in cui le relazioni e la pratica educativa è “informale”. L’informalità non è solo un comportamento individuale, è una pratica trasmissiva che richiede competenza e flessibilità nella gestione dei processi di apprendimento e di condivisione.

Questi sono alcuni dei nostri percorsi, del nostro agire nella città. Per questo abbiamo deciso di accettare l’invito di Dire Fare Educare: per condividere e confrontarci esperienze e contribuire alla crescita della città educativa.

“Dire, Fare, Educare – Un percorso per Milano città educativa” è organizzato dall’assessorato all’Educazione e istruzione del Comune di Milano, in collaborazione con Ufficio Scolastico Regionale – Ambito Territoriale di Milano.

Flickr: https://www.flickr.com/photos/wemake_cc/albums/72157663889537183

Info: https://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/st/Dire_fare_educare/dire_fare_educare

Cristina Martellosio