Arte ri-programmata: a marzo si inaugura
Nel corso del mese di Marzo, Milano ospita varie iniziative legate al progetto Arte Riprogrammata e WeMake Milan’s Makerspace e’ la sede di 3 appuntamenti:
- Giovedi’ 5 Marzo h.18.30 – Inaugurazione Mostra Arte Riprogrammata presso Istituto Svizzero
- Venerdi 6 Marzo – h.19-21 – Speciale PopupMakers – presso WeMake
- Giovedi 19 Marzo h.19-21.30 – Workshop Esacono – presso WeMake
- Sabato 28 Marzo – Presentazione Arte Riprogrammata durante Arduino Day 2015 – presso WeMake
Il progetto
Arte ri-programmata (Re-programmed Art) e’ un progetto coordinato da Serena Cangiano e Davide Fornari, in collaborazione con Azalea Seratoni, promosso dal Laboratorio cultura visiva della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, in partenariato con Museo Alessi, Archivio Gabriele Devecchi, Archivio Gianni Colombo, Arduino, ECAV – Ecole cantonale d’art du Valais, SGMK – Società svizzera di arte meccatronica, Associazione Wemake.
Il tema del progetto “Arte ri-programmata: un manifesto aperto” e’ l’introduzione delle pratiche di produzione e progettazione peer-to-peer e dell’open design, e la loro diffusione in ambito artistico per studiare e conservare opere che combinano arte, design e tecnologia.
Thibault Brevet, Martin Fröhlich, Yvonne Weber e Todo sono stati invitati a realizzare nuovi lavori a partire dalle opere programmate e cinetiche del Gruppo T (Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo, Gabriele De Vecchi, Grazia Varisco) attraverso l’uso di tecnologie hardware e software open source, e a rilasciare una documentazione in Creative Commons per supportare la riproducibilità e l’estensione delle opere ri-programmate da parte di altre persone.
La definizione “Arte programmata” fu usata per la prima volta da Bruno Munari per l’Almanacco Letterario Bompiani 1962, e divenne il titolo della mostra dello stesso anno, curata dall’artista e designer milanese nel negozio Olivetti di Milano. In mostra con Munari espone il Gruppo T che, tra la fine degli anni cinquanta e gli anni sessanta, ha prefigurato la nostra realtà mobile, iperconnessa, variabile e metamorfica realizzando opere e ambienti che interagiscono con il corpo dello spettatore. Questi pionieri di un’arte partecipata e algoritmica realizzarono oggetti attraverso l’applicazione di processi analoghi a quelli della ricerca tecnologica e di design, ovvero creando prototipi poi riprodotti come serie di artefatti varianti, per realizzare un’arte di tutti.
Il progetto è stato realizzato nell’ambito di «Viavai – Contrabbando culturale Svizzera-Lombardia», un programma di scambi binazionali promosso dalla Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia e realizzato in partenariato con i cantoni Ticino e Vallese, la città di Zurigo, la Fondazione Ernst Göhner e con il patrocinio degli Assessorati alla Cultura della Regione Lombardia e del Comune di Milano. Il progetto ha ricevuto il supporto del Percento culturale Migros.
Il Workshop – Esacono – giovedi 19 marzo 2015
Esacono è la traduzione dell’idea alla base della serie delle Strutturazioni cilindriche virtuali di Giovanni Anceschi (1963-66). L’idea è descritta da Anceschi nel numero 22 della rivista “il verri” e non è stata mai realizzata a causa dei limiti di miniaturizzazione tecnologica dell’epoca. Si tratta di un cubo sospeso da un vertice che ha incorporati su ogni lato 6 motori. I motori azionano due bacchette che, ruotando, disegnano nello spazio sei tronchi di cono, ovvero i volumi virtuali. La velocità può variare da motore a motore e, di conseguenza, varia l’effetto percettivo dato dai sei volumi che si formano sui lati del cubo sospeso.
Al fine di restituire il meccanismo (sistema di programmazione a camme) che Anceschi aveva immaginato per controllare i motori e la variazione e apparizione dei volumi, l’Esacono è stato sviluppato in modo da connettersi a internet via wi-fi: manipolando la velocità dei motori remotamente attraverso un’applicazione mobile l’autore o lo spettatore possono modificare la variazione dei volumi, controllarne l’apparizione e la scomparsa e, in generale, l’effetto percettivo generato dall’opera.
Nella sua versione riprogrammata, l’Esacono diventa un’opera connessa a internet e il suo sistema di programmazione è espanso tramite l’aggiunta di un’interfaccia grafica che permette all’autore e allo spettatore di interagire con l’opera.
Durante il workshop i partecipanti costruiranno e attiveranno una versione dell’Esacono attraverso gli strumenti di fabbricazione digitale. Esacono rimarra’ in esposizione presso Wemake.
Docenti: Serena Cangiano e Costantino Bongiorno
Il workshop e’ gratuito ma necessita iscrizione perche’ i posti sono limitati a 10. Le iscrizioni chiudono il 13 di marzo e la conferma di partecipazione sara’ data il 14 di marzo.
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La Mostra – dal 5 al 28 marzo 2015
La mostra è realizzata nell’ambito del progetto Arte riprogrammata: un manifesto aperto e saranno esposte opere di Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo, Gabriele Devecchi, Grazia Varisco, Thibault Brevet, Fabio Franchino, Martin Fröhlich, Giorgio Olivero, Yvonne Weber.
La mostra è promossa da / the exhibition is promoted by
SUPSI
WeMake
Speciale Popupmakers – venerdi’ 6 marzo 2015
Thibault Brevet, Martin Fröhlich, Yvonne Weber e Todo presenteranno alla community di makers locali il loro percorso nella creazione delle opere rilasciate in open source e presenti nella mostra.