Altaroma e la moda digitale

posted on gennaio 9th 2020 in News with 0 Comments

Altaroma promuove la moda italiana emergente guardando alle lavorazioni artigianali e alla tecnologia sostenendo così lo sviluppo del sistema moda Italia. Già nel 2019 abbiamo portato sulle loro passerelle alcuni progetti che sono stati in parte realizzati a WeMake da docenti, studenti e designer che frequentano il nostro fablab. Quest’anno ci siamo avvicinati di più a questo appuntamento di inizio anno dedicato alla moda digitale e ai wearable collaborando al Contest Digital Made promosso da Fondazione Mondo Digitale.

Alla catwalk del 26 gennaio 2020 a Roma sfilano i modelli di due team che conosciamo bene, perché, a titolo diverso, partecipano alla vita di WeMake. Durante la “Fashion Digital Night” di Roma i giovani stilisti hanno la possibilità di entrare in contatto con esperti del settore, appassionati di tecnologia e moda, stampa e pubblico. Un comitato sceglie il progetto vincitore assegnando un premio in denaro di 2.000 euro. Sono previste menzioni speciali e riconoscimenti dai partner dell’evento.

Emotionwear (Sara Savian / Alessandra Trestini/ Mauro Alfieri) porta Iside.
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L’abito, realizzato con le tecnologie del fablab, esprime con intrecci di luce e colore il momento fertile della donna che lo indossa. Collegato ad una app che monitora il ciclo mestruale, nel momento di maggiore fertilità il cervello elettronico presente sull’abito avvia i 4 led rgb siti nelle semisfere presenti sulle spalle e, attraverso le fibre ottiche, illumina il capo, pulsante di vita e colore. Le fibre si incrociano attorno alla parte alta del corpo per poi scendere sul centro davanti. I giochi di luce sono asincroni in modo tale che fibre con colori caldi di una spalla incontrino quelli con colori freddi dell’altra.

Il cartamodello dell’abito è realizzato con il software opensource ValentinaCAD e tagliato con la lasercutter. Ha parti prodotte con la tecnologia della stampa 3D (PLA su scuba diretto), mentre per la parte di elettronica comprende led rgb e Arduino like.

EYOWdesign (Stefano Averono, Elisa Melodia) porta Macheen.
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La machine queen è un abito che si ispira allo studio bio-meccanico degli scheletri animali, in particolare le branchie del pesce, per riprodurne il movimento tramite motori indossabili. Lo stile trae ispirazione dal cyberpunk: Macheen innova le strutture tutt’oggi utilizzate nell’haute couture per il sostegno dei tessuti, proponendo un meccanismo semovente e regolabile con il semplice tocco di un dito. L’abito è dotato di uno scheletro strutturale interno capace di un movimento indipendente grazie ad un’interfaccia tessile che permette a chi lo indossa di comandare la forma della gonna a piacimento.

Macheen è un prototipo meccatronico realizzato con Arduino nano e stepper-motors, contenuti in due tasche interne invisibili. Nel busto sono posizionati due micro sensori di touch, realizzati con tessuti resistivi e conduttivi. Il leggero tocco della modella va a posizionare la struttura nell’angolazione preferita, che fornisce all’abito una mutazione di forma o una fluttuazione. È un progetto prototipato usando programmi open source come Arduino IDE per la programmazione, Valentina Cad per i cartamodelli e Inkscape per l’elaborazione. Il capo infine è tagliato con la lasercutter.

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Per saperne di più partecipa alla serata wearable{tech}night del 21 gennaio a WeMake promossa da due delle community che si ritrovano nel nostro fablab e makespace, la Digital Fashion Night e l’Arduino User Group & Wearables.

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